Tra incontri di gruppo promossi dal mio supervisore, seminari ospitati dalla mia università e articoli studiati il dottorato procede come dovrebbe. Nulla di particolare finché non è venuta a farmi visita la sfortuna.
Siamo soliti attribuire alla sfortuna un qualche avvenimento che ostacola i nostri piani, li danneggia o semplicemente non è gradito. Questa definizione mi piace perché libera la sfortuna dalla sua connotazione ultraterrena derivante da interventi divini o rituali folkloristici e la ridimensiona sul piano umano in modo estremamente semplice e quasi sereno.
Pochi giorni dopo aver ricevuto finalmente il permesso per parcheggiare all’interno dell’università la mia macchina manifesta perdite d’olio sempre più invalidanti. Dopo averla portata dal meccanico più di una volta per controlli, alla fine mi comunica che è un problema relativo al motore e va cambiato. Dopo un po’ di sconforto iniziale, ho deciso di affidarmi al parere di un altro meccanico e mio cugino mi ha messo in contatto col suo di fiducia. Di ritorno dall’università passo da lui e dopo averla controllata riconduce la perdita alla coppetta dell’olio. Mi ha dato appuntamento per la mattina dopo (dovendomi svegliare molto presto e perdendo una mattinata di lavoro ma fa niente) e dopo la sostituzione della guarnizione e altri controlli me ne torno a casa felice di potermi dimenticare di questo fatto, sperando che il problema sia solo quello.
Sul fronte degli studi, affrontando un calcolo mi sono reso della presenza di condizioni in contrasto tra loro e non sono stato in grado di trovare una soluzione. All’inizio pensavo che ciò fosse dovuto alla mia mancanza di tecnica e per giorni provavo a capire dove fosse il mio errore. Scavando nel frattempo nella letteratura, mi sono accorto che la mia impossibilità di calcolo era dovuta a risultati noti (seppur non così famosi) che dimostravano appunto la non esistenza della mia tanto agognata soluzione. Come fattomi notare dal mio supervisore, questa è una grande opportunità in quanto ci permette di testare bene le premesse di un articolo che abbiamo scelto come punto di partenza.
Ora i due fronti procedono regolarmente, con io che sto imparando molte cose nuove che si parlano tra loro (anche se in modo ancora poco chiaro per me) e la mia macchina che fa il suo lavoro. Forse tutto ciò può sembrare sconclusionato ed ho la sensazione che lo sia, ma è stato un promemoria sul non abbassare mai la guardia.